Ritrovare sé stessi nell’altro

Sempre più spesso nei colloqui con i miei pazienti accolgo la necessità di ritrovare sé stessi, come se in alcuni momenti della vita capiti di perdersi, di non riconoscersi e di pensare di essere un po’ frammentati.

A questa necessità di Unità, rispondo in primis prendendo per mano chi è smarrito, portandolo alla scoperta delle parti che contribuiscono a creare il Tutto; a volte questo provoca maggior senso di confusione, ma se si porta pazienza e si apprezza il lavoro certosino di riconoscimento di ogni singolo “pezzo”, si può arrivare a vedere la nostra splendida Identità nella sua interità, unica e luminosa; capace nella sua diversità di dare un contributo prezioso alla Vita.

“Uno, nessuno e centomila”

Luigi Pirandello

Siamo Maschile e Femminile, in termini junghiani siamo Animus e Anima

L’Anima rappresenta la componente femminile che nell’uomo rivolge uno sguardo all’interno, al contrario del concetto di Persona che identifica con lo sguardo verso l’esterno. Rappresenta l’archetipo dell’emotività, dell’accoglienza e della creatività. Riconoscerla può determinare stati di irrequietezza, disregolazione emotiva ed eccessivo sentimentalismo, mentre non integrarla affatto porta a una maggior rassegnazione e irresponsabilità.

L’Animus rappresenta la componente maschile che nella donna si attiva quando la coscienza limita o rifiuta gli istinti inconsci e, prendendo il sopravvento, porta la persona ad annullare il lato più dedito all’accoglienza e al calore umano. La mancata integrazione dell’archetipo del sesso opposto può generare dinamiche conflittuali dettate dalla prepotenza, dall’aggressività e dalla testardaggine che si riflettono anche nel rapporto di coppia.

Anima e Animus si costituiscono a partire dalle prime esperienze di vita, nel secondo caso dapprima utilizzando come modello il padre o il fratello, per poi plasmarsi sulle proiezioni degli uomini che la donna incontra nella propria storia di vita. 

In entrambi i casi la componente opposta deve essere integrata, in quanto la rimozione dei tratti dei due archetipi non permette all’individuo di vivere la propria essenza in modo unitario e complementare.

Nel lavoro psicoterapeutico

La compresenza di due istanze così distinte e apparentemente inconciliabili rende necessario raggiungere un equilibrio come risultato dell’integrazione psichica di queste due polarità, permettendo alla donna di interiorizzare i propri lati assertivi e all’uomo di accogliere e integrare le componenti più vulnerabili ed emotive. Tale integrazione consente alla persona di conoscersi da vicino rendendola consapevole della propria natura.

Durante le sedute di coppia, ad esempio, è utile rielaborare le esperienze di vita tenendo conto delle quattro componenti che costituiscono il rapporto tra i partner. Il fine ultimo è favorire il processo di individuazione mediante l’integrazione degli archetipi del sesso opposto e la conseguente riduzione dei meccanismi conflittuali, basati sulla proiezione, che rendono difficile raggiungere un buon equilibrio a livello individuale e relazionale.

Quella che noi pensiamo essere una normalissima relazione di coppia, si rivela un ménage a quattro, dove esiste un uomo con la sua Anima e una donna con il suo Animus. Per incontrare realmente l’altro, ogni uomo dovrebbe prima integrare la propria parte femminile e ogni donna la propria parte maschile. Si eviterebbero inutili e logoranti proiezioni, aspettative deludenti e problemi di identità che ci portano a vivere sempre le stesse storie, come frammenti di un film andato in replay. 

Lo Yin e lo Yang

Lo Yin e lo Yang

L’unità globale (Tao) è costituita dalle due componenti inscindibili che ne danno forma, sostanza e significato. Attraverso la loro reciproca interazione si manifesta l’unità. Così lo Yin e lo Yang, l’inconscio e il conscio, il bianco e il nero, sono uno necessario all’altro, e solo quando interagiscono esprimono un significato diverso dal loro significato preso singolarmente.

   Lo Yang rappresenta la sinistra, la luce, il sole, il giorno, l’esteriorità ed esteriorizzazione, la dinamicità, la forza e la protezione, il principio maschile, il movimento, la coscienza, il manifesto, l’esplicito e il conscio.       Lo Yin rappresenta la destra, l’ombra, il buio, la notte, l’interiorità ed interiorizzazione, la staticità, la creazione e il nutrimento, il principio femminile, la riflessione, l’istinto, il segreto, l’interno, l’implicito e l‘inconscio.
Il messaggio “esplicito” che la coscienza trasmette attraverso la colata d’inchiostro: IL NERO, il messaggero del conscio.
Il messaggio “celato” che l’inconscio silenziosamente  rivela attraverso il “non scritto”:  IL BIANCO, il messaggero dell’inconscio.

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