Più parliamo dell’amore più ci convinciamo che è troppo personale, troppo misterioso e troppo enigmatico per costringerlo in una definizione precisa, quindi cediamo alla confusione e alla frustrazione rinunciando a comprenderlo. Questo accade perché la nostra cultura cerca di unire in una sola definizione due aspetti del tutto opposti e che si escludono a vicenda.
Gli antichi Greci possono aiutarci a fare chiarezza, usando due parole distinte per distinguere due sentimenti profondamente diversi che noi confondiamo chiamandoli entrambi “amore”: Eros e Agape.

Eros e Agape
Eros è l’amore passione, Agape l’amore stabile di due individui che si vogliono bene e si preoccupano del bene reciproco. Il contrasto ci permette di comprendere il nostro dilemma quando cerchiamo in un’unica relazione con una sola persona queste due sfumature dell’amore.
L’amore secondo Eros è brama intensa, ed è accompagnata da sentimenti di eccitazione, estasi, dramma, ansia, tensione, mistero e struggimento.
L’amore secondo Agape è impegno e tolleranza, è accompagnato da sentimenti di serenità, sicurezza, comprensione, mutuo sostegno e lealtà.
Ciascuno ha la sua bellezza, la sua verità, il suo valore e ad ogni tipo di amore manca qualcosa di prezioso, che solo l’altro può offrire.
Il prezzo dell’amore da pagare
Si paga un prezzo in entrambi i casi:
Per avere la passione, il prezzo da pagare è l’angoscia, l’inquietudine, la sofferenza e il timore che l’amore possa autodistruggersi. In questo sentimento così ricco e intenso manca però l’impegno, la sicurezza, la stabilità e se ci fossero questi elementi si vedrebbe inevitabilmente affievolita la fiamma della passione;
per avere una relazione stabile e tranquilla, il prezzo è la noia, la prevedibilità, il senso di sicurezza cementa la relazione che però rischia di diventare freddo e senza vita.
Quando cerchiamo di cambiare l’altro e lo accusiamo di quella mancanza stiamo commettendo un grande errore, la nostra relazione non ha colpa, siamo noi che cambiamo e non l’altro, diventiamo liberi e cerchiamo dentro di noi quel mistero, quella fiamma o viceversa quel senso di sicurezza e e di stabilità.
Erich Fromm affermava che amare è un’arte e che questa richiede sia conoscenza che impegno.